Termovalvole, come calcolare i consumi

Le Termovalvole sono da installare obbligatoriamente in virtù del Dlgs 102 del 2014 in tutti i condomini nei quali vi sia un impianto di riscaldamento centralizzato. In ciascun appartamento e in ciascun radiatore di questo, devono essere installate, quindi delle Valvole termostatiche accoppiate ad un ripartitore che ha il compito di gestire la temperatura e calcolare i consumi.

Perché installare le termovalvole

Le termovalvole o valvole termostatiche sono obbligatorie per legge. Ciascun condomino del condominio con riscaldamento centralizzato deve avere questi apparecchi applicati a ciascun termosifone; questa è già una motivazione ma detta così non si comprende il motivo dell’obbligo di legge.

La termovalvola consente di regolare la temperatura del termosifone, regolando di conseguenza anche la temperatura dell’ambiente. Questa deve essere per legge tipicamente di 20°C con una tolleranza in più e in meno di 2°C. Questa restrizione legislativa mira a ridurre il consumo energetico anche e soprattutto a tutela dell’ambiente.

Ciascuna termovalvola è collegata ad una specie di centralina che rileva l’apertura della termovalvole e la differenza tra la temperatura del termosifone e quella ambientale. Da questo deriva il calcolo del consumo di calore dall’impianto centralizzato.

L’utilità delle termovalvole

Nella gestione del riscaldamento precedente al 2014, data della legge che ha stabilito l’obbligo delle termovalvole, la spesa di riscaldamento centralizzato nel condominio veniva fatta suddividendo la spesa complessiva, di gestione dell’impianto e di consumo di carburante, per i millesimi di ciascuna unità abitativa.

Si pagava, quindi, in base al volume dell’appartamento di ciascun condominio, in maniera indiscriminata, calcolando allo stesso modo, invariabile, relativamente al costo, il riscaldamento. Se un condomino particolarmente sensibile al calore chiudeva uno o più termosifoni, pagava lo stesso di chi li teneva al massimo, a parità di millesimi di proprietà, un’evidente ingiustizia.

Attraverso il partitore connesso alle valvole termostatiche, ciascun Condomino paga per quanto consuma realmente, oltre ad una cifra fissa che si riferisce ai costi di gestione e manutenzione dell’impianto che deve continuare ad essere suddivisa tra i vari condomini.

Come si calcolano i costi

Per il calcolo dei costi, si utilizza la norma Uni 10200 che prevede la ripartizione del costo del riscaldamento in due diverse voci: il costo per consumo volontario e quello per il consumo involontario.

Il primo è il costo dell’energia uscita dal generatore, dalla caldaia in buona sostanza e poi questo costo totale viene ripartito per i consumi contabilizzati da ciascun condomino.

Il costo involontario si riferisce, invece, a tutti quei costi di gestione e manutenzione per l’esercizio del riscaldamento. Questo costo deve poi essere suddiviso sulla base dei millesimi di proprietà di ciascun condomino.

Di tutti questi costi si occupa un tecnico specializzato, un professionista individuato dall’Assemblea di condominio.

Se il generatore provvede anche alla generazione dell’acqua calda, si applicano mezzi di calcolo che richiedono due contatori separati, uno per il riscaldamento ambientale, l’altro per la generazione di acqua calda.

Attenzione alla luce solare

Sono state riferite alcune anomalie da parte di condomini i quali si sono visti addebitare consumi di riscaldamento riferiti a mesi estivi durante i quali certamente non avevano usufruito di riscaldamento condominiale, spento.

Da un’analisi di tale anomalia è risultato che il ripartitore attaccato al termosifone aveva rilevato un presunto consumo in quanto aveva rilevato una temperatura del termosifone superiore a quella dell’ambiente.

Ciò fu provocato dall’incidenza della luce solare che aveva surriscaldato il termosifone facendo rilevare un finto consumo di energia. Nuovi accorgimenti tecnici evitano oggi che questo possa ancora accadere ma per precauzione sarebbe bene evitare che la luce solare possa surriscaldare gli elementi del termosifone.

Sia per tutelare l’ambiente che per risparmiare sui costi si consiglia sempre di mantenere le termovalvole ad un livello tale da mantenere il giusto confort nell’ambiente ma senza sprecare, tenendo la temperatura intorno ai 19-20 °C e anche meno almeno in camera da letto.