Manutenzione piscine, l’importanza di usare l’antialghe

Tutti coloro che hanno a disposizione una piscina in uno spazio esterno alla propria abitazione sanno perfettamente come l’attività di manutenzione sia piuttosto impegnativa. Insomma, prima di acquistarla, si pensa spesso alla piscina solo in relazione al divertimento e ai bagni da poter fare con la propria famiglia durante la stagione estiva. In realtà, poi, una volta attiva, la piscina deve essere curata nel migliore dei modi.

Insomma, prestare attenzione costante allo stato in cui si trova l’acqua della piscina. Fare adeguata prevenzione è fondamentale per evitare che le proprietà dell’acqua della piscina possano rovinarsi a tal punto da diventare estremamente pericolose per le persone che utilizzano la piscina. Tra le problematiche maggiormente diffuse troviamo lo sviluppo eccessivo di alghe. In tutti questi casi, serve utilizzare un valido e affidabile prodotto antialghe piscina, che possa portare a un’efficace e rapida soluzione.

La proliferazione delle alghe

Come dicevamo in precedenza, uno dei problemi più diffusi è senz’altro la formazione in maniera eccessiva delle alghe. Se nella propria piscina si nota una situazione del genere, oppure se ad un certo l’acqua diventa molto torbida, piuttosto che le pareti, ma anche il fondo della piscina stessa cominciano ad essere notevolmente scivolose, allora la situazione richiede un intervento immediato. Senza adottare un rimedio in maniera pronta e tempestiva, il rischio che si corre è che la piscina cominci ad assumere una colorazione verdastra particolarmente preoccupante.

Arrivati a questo punto, ecco che si può finalmente procedere con l’impiego di un antialghe. È giusto mettere in evidenza come si tratti di uno strumento di prevenzione fondamentale, che deve essere sempre a disposizione nell’obiettivo principale di curare nel migliore dei modi, e in modo costante, l’acqua della piscina.

A cosa serve l’antialghe

L’utilizzo di un prodotto del genere ha uno scopo chiaramente preventivo, in quanto evita proprio che si possano sviluppare le alghe che, nella maggior parte dei casi, cominciano ad accumularsi sul fondo della vasca, così come sulle pareti. Indipendentemente dal fatto che si tratti di un modello fuori terra piuttosto che di una piscina interrata, si tratta di una problematica che ha il suo apice di complessità durante la stagione estiva, perché è chiaro che le alghe proliferano più rapidamente quando le temperature salgono notevolmente.

Lo scopo principale di puntare sul trattamento con un prodotto antialghe è quello di disinfettare la piscina. Proprio per tale ragione, uno degli accorgimenti da svolgere preventivamente è senz’altro quello di verificare sempre che ci sia una percentuale corretta di cloro all’interno dell’acqua. Nello specifico, conviene controllare la percentuale di cloro libero, che è quella maggiormente deputata al contrasto alla formazione delle alghe.

Una volta che si verificano i vari livelli del cloro dell’acqua della propria piscina, un consiglio da seguire è quello di andare a controllare anche i valori del ph. Si tratta di un altro fattore importante, dal momento che insieme a delle percentuali sballate di cloro all’interno dell’acqua, finisce per favorire la formazione e lo sviluppo di alghe.

Come usare l’antialghe

Tutto varia in base al quantitativo di alghe che si trova all’interno della piscina. Se si tratta di una quantità imponente, la prima cosa da fare è quella di usare un pulitore automatico per piscine e solo dopo sfruttare altri prodotti chimici per il trattamento dell’acqua.

In caso contrario, va tempestivamente effettuata una misurazione dei valori di ph dell’acqua. Nella maggior parte dei casi il valore corretto varia tra 7,2 e 7,6. Una volta verificato tale dato, ecco che si deve procedere, nel caso in cui non rientrasse in questi parametri, a ristabilire i livelli corretti. A questo punto, si può provvedere con l’uso dell’antialghe, che va versato nella piscina e poi lasciare che agisca almeno per una notte. La mattina successiva si dovranno raccogliere le galle che sono venute a galla e poi fare nuovamente una verifica del valore di ph dell’acqua, oltre che dei livelli di cloro.