Le mascherine con capacità filtranti: quali sono e come funzionano

Con l’avvio della fase 2 si parla sempre più di frequente delle varie tipologie di mascherine da indossare, sia per chi si reca al lavoro, sia per chi va al supermercato, sia molto più semplicemente per chi esce di casa. Rispetto ad un primo momento in cui reperire le mascherine sembrava quasi una chimera, adesso è molto più semplice e anche sul web si possono trovare varie soluzioni interessanti. Ad esempio, la vendita online mascherine è cresciuta tantissimo, ma sono poche le soluzioni affidabili come Family Mask, che propone mascherine protettive per uso civile in ben tre versioni, lavabili e riutilizzabili fino a 10 volte.

I filtranti facciali FFP1, FFP2 e FFP3 sono dei dispositivi protettivi individuali che sono stati realizzati appositamente per uno impiego in ambito industriale, con l’intento di proteggere chi le indossa rispetto a nebbie, fumi e polveri. I filtranti facciali, quindi, sono stati adeguati all’impiego sanitario, all’interno dei vari reparti di patologie infettive. Il motivo? Semplice, visto che i materiali utilizzati possono contare su un’elevata capacità di filtrare l’aria.

Che capacità filtrante hanno le FFP senza valvola?

Con le mascherine FFP1, dall’esterno verso chi le indossa, ma anche viceversa è pari al 72%. Con le mascherine FFP2, invece, la capacità filtrante, in tutte e due le direzioni è pari al 92%, con le dimensioni dei pori filtranti che, in realtà, presentano maggiori dimensioni rispetto a quelle di un virus. Quindi, come fanno a filtrare? Semplicemente vanno a bloccare le particelle tramite un effetto elettrostatico e tutti quei virus che non circolano sotto forma di aerosol. Tra le principali caratteristiche delle mascherine FFP2 troviamo il fatto di poter essere tollerate molto bene e necessitano un ricambio molto meno frequente in confronto alle FFP1, dal momento che il potere filtrante si conserva meglio.

La capacità filtrante delle FFP3, invece, si aggira intorno al 98% sia verso l’interno che verso l’esterno. Sono proprio queste le mascherine protettive che riescono a garantire una protezione quasi totale, dal momento che i vari pori filtranti che caratterizzano la loro struttura presentano dimensioni inferiori in confronto al virus, con dei valori che somigliano decisamente a quelli delle mascherine chirurgiche.

Anche le mascherine FFP3 hanno dei punti deboli. Infatti, in qualche caso capita che non vengano tollerate molto bene da chi le indossa, dal momento che al loro interno si può depositare in maniera eccessiva l’aria che viene espirata e il materiale viene reso più umido, provocando una maggiore difficoltà nella respirazione. Infine, il rischio è che l’umidità che si crea nella maschera possa portare ad una diminuzione del potere filtrante in entrata e, in questo caso, il ricambio dovrebbe avvenire molto più di frequente.

Che capacità filtrante hanno le FFP con valvola?

Le FFP con valvola presentano una caratteristica ben definita, ovvero quella di permettere una respirazione molto più facile, ma è da sottolineare come garantiscono protezione a chi le indossa e non alle altre persone, dal momento che mediante la valvola fuoriesce il respiro e, ovviamente, tutto ciò che si trova al suo interno.

In uscita, le FFP1, FFP2 e FFP3 con valvola riescono a garantire un filtraggio non superiore al 20%. Di conseguenza, se ne sconsiglia assolutamente l’uso al di fuori degli ospedali. Infatti, se dovessero essere indossate da delle persone infette, ecco che il virus potrebbe essere trasmesso anche alle altre persone.