Come scegliere l’arieggiatore perfetto per le proprie esigenze

Gli attrezzi adibiti alla cura e alla pulizia del giardino sono diversi e, sebbene venga spesso sottovalutato, l’arieggiatore è uno dei più utili. I migliori pollici verdi e gli addetti ai lavori sanno perfettamente come sfruttare questo strumento per assicurarsi un manto pulito e piacevole alla vista. Ovviamente, con un mercato ampio come quello del giardinaggio, scegliere l’arieggiatore sbagliato in assenza di un background adeguato può rappresentare una possibilità particolarmente concreta. Questa guida servirà proprio a ovviare il problema, fornendo tutto ciò che c’è da sapere sull’utensile: cos’è, come funziona e come scegliere il migliore per le proprie esigenze.

Cos’è e perché usiamo l’arieggiatore?

Viene chiamato così per il fatto che, per funzionare, utilizza l’aria. L’arieggiatore mira a rendere il giardino più sano e rigoglioso. Il processo vero e proprio ad esso relativo prende il nome di arieggiatura e consiste nella rimozione del feltro del prato vecchio, partendo dalla rimozione dell’erba morta che tappa l’ingresso delle sostanze nutritive nel terreno.

L’utensile si compone con una lama o una molla che strappa via i residui di prato vecchio, agendo sul terreno in modo da far penetrare acqua e azoto, ossia le sostanze nutritive fondamentali per la crescita di un nuovo prato in salute. Parliamo di uno strumento maneggevole, ma che richiede un minimo di conoscenza della condizione del terreno da curare e dell’altezza della macchina da terra di cui ha bisogno.

Al fine di operare al meglio, infatti, gli arieggiatori richiedono una cura particolare nelle regolazioni, al fine di evitare che sassi o sconnessioni eventualmente presenti sul terreno li rovinino in maniera irreversibile o rechino danni al terreno stesso. Di solito, gli arieggiatori sono dotati di sacchi di raccolta dell’erba, in modo da assicurare all’utilizzatore un lavoro pulito.

Di solito, questi strumenti vengono utilizzati in periodi diversi in funzione delle funzionalità che essi offrono e del tipo di terreno su cui vanno ad operare. In genere, comunque, il processo si esegue quando il giardino necessita di cure che lo rendano attivo e in ordine dal punto di vista estetico.

Solitamente, l’arieggiatura avviene a fine inverno o inizio primavera, eliminando i muschi e gli infestanti formatisi nei mesi freddi. Inoltre, bisognerebbe adoperarlo ancora a fine stagione, in modo da preparare il terreno, a fine autunno, per un’eventuale risemina che lo renda più forte e robusto in vista dell’inverno.

Tipi di arieggiatori sul mercato

Come detto, il settore del giardinaggio offre moltissime soluzioni in fatto di arieggiatori, sia per uso professionale che domestico. Sarà possibile reperire un attrezzo del genere in negozi fisici oppure online su piattaforme come www.ferramentagiusti.com. Prima di procedere al suo acquisto, però, occorre sapere di quale arieggiatore, di fatto, si necessiti.

Per prima cosa, citiamo quello elettrico, ideale per prati di piccole e medie dimensioni, quando si hanno prese di corrente a disposizione. Si rivelano perfetti per lavori di tipo hobbistico oppure, ovviamente, per uso domestico. Esistono, comunque, alcuni arieggiatori del genere in grado di coprire superfici anche di mille metri quadri. Il loro vantaggio è che, al di fuori della pulizia del rotore a fine utilizzo, non necessitano di manutenzione.

Abbiamo, poi, l’arieggiatore a scoppio, per prati di grandi e medie dimensioni, fino ad un massimo di 1400 metri quadri. Generalmente hanno rotori intercambiabili, a molle o lame in funzione delle operazioni. Continuiamo con quelli professionali a lame mobili, ossia i migliori arieggiatori sulla piazza.

Sono consigliati per un uso esclusivamente professionale e, ancora una volta, sono alimentati a scoppio, garantendo un’elevata autonomia di lavoro. Di solito, si adoperano su superfici fino a 3000 metri quadri. Infine, c’è quello a traino per trattorino, utile per concimare il prato e seminarlo allo stesso tempo.